A Chi Non Dorme è il nuovo album dei Meneguinness recensito da Marcello Zinno, direttore di Rockgarage.it
Autore: Meneguinness | Titolo Album: A Chi Non Dorme |
Anno: 2016 | Casa Discografica: Maninalto! |
Genere musicale: Folk, Irish Rock, Cantautorale | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.meneguinness.com |
Membri band:
Daniele – voce, chitarra, banjo, armonica a bocca Jan – fisarmonica Lorenzo – chitarra Fabio – basso, cori Mauricio – violino Davide – batteria Fabio – tin whistle |
Tracklist:
1. Bergamo 2. Titanic (John Ryan’s Polka) 3. È Tardi 4. Felix Pedro 5. Pietrino 6. Danny Del Nord 7. Crandall Canyon 8. Donna Manager 9. Dolce Signora 10. Il Cielo D’Irlanda 11. Buonanotte A Chi Non Dorme |
L’atmosfera che la musica irlandese riesce a creare è impossibile da descrivere ad una persona che non ha mai frequentato un pub di Dublino (e non un irish pub qui in Italia). La gioia e l’allegria sono nel dna della ritmica e gli strumenti usati sono l’ulteriore caratteristica, una ricetta che molte band hanno cercato di portare in giro per il mondo ciascuna con una sua caratterizzazione. I Meneguinness ci mettono il loro cuore e lo fanno con questo A Chi Non Dorme che pur restano fedele alla tradizione irlandese (ascoltare Titanic (John Ryan’s Polka) per credere) presenta molti elementi personalizzanti. Innanzitutto le liriche in italiano, perché sarebbe una sterile imitazione collocare liriche in inglese, magari con l’accento irlandese, per sembrare una band estera; inoltre in queste tracce si sente un radicato animo cantautorale che li rende “più vicini” a molti ascolti tipici della nostra tradizione, uno spirito molto vicino ai Modena City Ramblers con cui hanno condiviso il palco e probabilmente più di un’idea. Bergamo ed È Tardi sono l’emblema di questa inclinazione cantautorale tanto che potrebbero essere apprezzate anche in contesti più folk e meno irish, ma anche il prosieguo dell’album resta fedele a questa impostazione.
Belli i passaggi in cui i tempi si fanno più veloci (come in Danny Del Nord o Donna Manager) e che sicuramente creano delle ottime cornici ballabili dal vivo, ma ciò che anche ci colpisce dei Meneguinness è la scelta dei temi trattati, fedeli ad uno spirito di musica impegnata. Si parla di povertà (Dolce Signora), di arrivismo e perdita di umanità (Donna Manager), di emigrazione (Felix Pedro) e chiaramente del cielo d’Irlanda a cui viene dedicato il penultimo brano autoesplicativo fin dal suo titolo e in cui sentiamo echi di un Francesco Baccini dei tempi di Le Donne Di Modena. Una buona prova che omaggia una scena ma lo fa con personalità e sentimento e a loro vanno i nostri complimenti.