UpCast puntata #08 – Polina/Pepp-Oh/Enzo Savastano
Questa di UpCast è una puntata atipica, particolare.
Ci andava di celebrare una metropoli a noi cara: Napoli, città controrversa, metropoli sul Mediterraneo, patria della musica, è sicuramente il più importante Hub che unisce culture e popoli diversi.
Il Mediterraneo presenta uno scenario ricco sul piano storico e culturale, che ha visto il passaggio, il conflitto e la combinazione di popoli, lingue e civiltà differenti.
Lungo i confini storici delle sponde di questo grande mare si poteva già parlare di rete tra le città e i popoli, che rappresenta anche ciò che lo ha animato e lo fa vivere tutt’ora.
L’elemento unificante va ricercato nella “proiezione spaziale dei rapporti sociali” e per questo possiamo definire, il Mediterraneo, come una sorta di “internet ante litteram”.
Non a caso, forse , è la patria della musica.
Questo appuntamento, come detto, mira a celebrare Napoli, ma certamente non in maniera olografica.
La musica di UpCast #08 celebra il ritorno dei “Polina” con il loro nuovo disco, “Mimetico”, che raccoglie l’energia e la voglia di esprimere un nuovo modo di intendere la musica elettronica. Semplice e diretto, è un album che diverte e fa ballare senza mai smettere di pensare e riflettere sui paradossi di un mondo in bilico tra decadenza e riscatto… La traccia scelta è “Valvola”.
Si continua con Pepp-Oh.
Classe 89, all’anagrafe Giuseppe Sica, inizia a freestyle-are dall’età di 16 anni.
La storia dell’Hip Hop lo insegna, insieme ai suoi amici di una vita, forma una famiglia… GAS, GamesAnd Seriousness con la quale produce un Mixtape che vede dentro ogni componente.
Da CLAP CLAP, il suo primo ep autoprodotto con il socio Shadaloo, nel 2014, insieme a J-Bone, altro esponente della GAS family, dà vita ad un progetto di Soul/Hip-Hop dal titolo Core’n’Soul, fino ad arrivare al 9 Marzo 2015, anno in cui Pepp-Oh sforna ufficialmente il suo progetto solista denominato “Sono un cantante di Rap”, un LP composto da 15 tracce, curate da Fabio Shadaloo per quanto riguarda il Mixing & Mastering, edito e distribuito da Full Heads e Audioglobe, all’interno del quale vi sono ben 2 anni e mezzo di vita e di passione racchiusi in 50 minuti circa di musica… il brano in ascolto è “Chesta Nott’”
Napoli, dicevamo, come Hub sul mediterraneo.
Città controversa che ci allena a vivere ogni giorni aldila del bene e del male.
Una città dove la povertà può camminare a braccetto con il lusso più sfrenato e dove la violenza più disperata può essere cancellata dal massimo della solidarietà.
Una metropoli dove, più delle altre, ci è presentata la possibilità di una accettazione tragica dei conflitti, che non necessariamente devono prevedere un vincitore e un vinto bensì una possibilità di convivenza.
Un valore alto che oggi più che mai, in tempi di complessità radicale, va recuperato perche (per dirla con le parole del sociologo Franco Cassano) “la ragione del futuro o sarà plurale o non sarà”.
In quest’ottica ci è piaciuto rimanere sul limite.
Limite tra verità e finzione, tra neomelodico e musica indie intervistando uno dei fenomeni che più sta spopolando in rete: Enzo Savastano, fenomeno ontroverso ai limiti del fake.
La sua biografia parla di premi improbabili e di un passato di soli pochi giorni come assessore comunale.
Enzo Savastano vanta tra le sue influenze nomi come Gigi D’alessio, Anna Tatangelo, Raffaello, Alessio, Mauro Nardi, Nino D’angelo, Maria Nazionale e Bach. Nelle maglie dell’infosfera poco conta l’identità. È reale ciò che si manifesta e che crea relazioni ed è il caso di Enzo Savastano: un’entità fluida. Proprio quello che ci voleva per capire qualcosa in più di noi stessi e della musica indipendente che è alla base di #UpCast.
Gli abbiamo chiesto cosa fosse per lui il POP(olare) e dal suo osservatorio, cosa vorrebbe essere la musica indipendente che non è o che non riesce ad essere…
Le risposte son davvero da ascoltare… così come il brano con il quale chiudiamo questa ennesima avventura: (di Enzo Savastano) “Una canzone indie”.
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