Colpevoli è il nuovo album di Samcro recensito da Marcello Zinno, direttore di Rockgarage.it
Autore: Samcro | Titolo Album: Colpevoli |
Anno: 2015 | Casa Discografica: Soffici Dischi – Warning Records |
Genere musicale: Garage, Rock’N’Roll | Voto: 7,5 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.samcroband.it |
Membri band:Mario Caruso – voce, chitarra
Nicola Cigolini – voce, batteria |
Tracklist:1. Dalle Ceneri
2. La Ricostruzione 3. Reagire Al Dolore 4. Opponibile 5. Martin X 6. Similitudine 7. Mahmud 8. Kingsley 9. Colpevoli 10. Il Mare Dentro Di Te 11. Benvenuto |
I Samcro sono una nostra vecchia conoscenza, li avevamo conosciuti con il loro esordio Terrestre e ci avevano convinti tanto da accordare un’esclusiva video proprio per il brano Terrestre sulle pagine di RockGarage.it. E un po’ eravamo anche in attesa del loro seguito, in un’epoca in cui i duo project diventano un fenomeno sempre più gigantesco. I Samcro quindi non mollano, anzi si caricano dei tanti live che Terrestre gli ha permesso di tenere lungo lo stivale e partoriscono Colpevoli, séguito deciso e consapevole per una visione di rock che continua con il suo sapore molto southern e compatto. Se infatti i Bud Spencer Blues Explosion hanno riassunto il rock italiano in soli due membri, compattandone energia e arma impertinente per le giovani generazioni, i Samcro partono da lì attualizzandone il tutto in una visione d’oltreoceano pur piazzando dei testi completamente in italiano, cosa che ci affascina non poco. E quindi durante l’ascolto ci vengono in mente realtà come i Wolfmother ma anche il carisma blues di band come ZZ Top, Led Zeppelin e perché no anche di Jimi Hendrix (in termini di gusto musicale, non di tecnica): il contenitore cambia, ma una parte del contenuto resta la stessa e noi ci soffermiamo su quella per farne un abuso legalizzato.
Muovere il collo su pezzi come Martin X o Mahmud (brano quest’ultimo sul razzismo) è goduria allo stato puro, è il dono del rock e la capacità di distribuire gioia (in chiave musicale) al prossimo. Arrivano poi momenti in cui vengono abbandonati i riff più classici del rock, come in Opponibile che ci ricorda i più “rumorosi” (meglio dire “alternativi”) Linea 77, pur non tradendo la propria cornice. E visto che i Samcro sanno essere provocatori per una volta vogliamo noi lanciare una provocazione: sfidiamo Vasco Rossi a spararsi in cuffia la titletrack di questo album e capire quale tipo di linguaggio (rock) bisogna usare per parlare ai ragazzi (ma anche ai meno giovani); i messaggi (anche musicali) sembrano simili agli esordi di questo grande artista che però poi, diciamolo, si è perso un po’ per strada. Colpevoli potrebbe essere la sua bussola.
Con il Il Mare Dentro Di Te penserete di aver inserito nel lettore un album dei The Cyborgs, con il loro psycho-boogie ad alto voltaggio, anche se qui un po’ più “cazzaro”, e infine con l’ultimo brano si dà il “benvenuto” a trame intimiste e più cupe rispetto alla potenza delle altre dieci tracce, il tutto fatto con grande maturità stilistica, anche se a livello produttivo vengono sempre preferiti suoni sporchi e ruvidi, e questo per noi è un punto di forza e di caratterizzazione. Occhio ai Samcro, e non dite che non vi avevamo avvisati!