Campus MEI: in-formazione musicale // Doc Indie: una lettera a…
Caro Babbo Natale… Ti posso chiamare semplicemente Natale, sai quel “babbo” lì davanti mi suona un pochettino patriarcale e gerarchico. Allora, stavo dicendo… Caro Natale, quest’anno mi piacerebbe trovare sotto l’albero (rigorosamente di plastica così da preservare Madre Natura)… tanta, ma dico proprio tanta buona musica, indie, ovviamente, ma anche mainstream. L’importante è che sia BUONA MUSICA. Sul formato, però non transigo! Fisico: CD, vinile, musicassetta purché nel pacchetto non mi ritrovi una card anoressica per il download! Quindi, ricapitolando, BUONA MUSICA da TASTARE ancor prima che da ascoltare. Vorrei che il mio natale fosse compiutamente & felicemente fisico e vorrei che fosse lo stesso per i milioni di ascoltatori miei simili e per i musicisti. Non chiedo una festività necessariamente analogica, ma semplicemente più a dimensione umana. Sai, Natale, il tuo DOC rimane un instancabile sognatore: sulla qualità confido ancora che si possa fare qualcosa, ma sulla questione del supporto, beh, lì devi proprio intervenire tu! In quel campo – forte del clima diffusamente felice e allegro delle festività – tu puoi davvero tanto, così tanto da fare cambiare idea a molti. E chissà mai che scartando un pacco e trovandosi per la prima volta a contatto con un CD, qualcuno della tribù dei nativi digitali non provi qualcosa di insolitamente profondo che lo spinga a lanciarsi in una nuova incredibile avventura. Natale, guarda che io ci conto! Comunque, buon lavoro, il tuo fisicamente sognante DOC INDIE.