“La Religione del mio Tempo”, prossimo appuntamento il 1 marzo a Marzabotto
La Religione del mio Tempo: il 1 marzo Teatro di Marzabotto ore 21.00, nell’ambito della Rassegna Parole e Musica
Il tour si chiuderà il 30 marzo: tutti coloro che volessero organizzare una data entro quel periodo sono pregati di contattare il produttore promoter Giordano Sangiorgi all’indirizzo giordano.sangiorgi[at]audiocoop.it
La Religione del mio Tempo
Pierpaolo Capovilla è uno dei grandi della musica indipendente italiana: nel 1996 fonda con Massimo Sartor il gruppo noise rock One Dimensional Man. Nel 2006 avvia assieme a Giulio Favero un nuovo progetto, Il Teatro degli Orrori. Nel 2011 è protagonista di un tour teatrale dove legge testi del poeta russo Vladimir Vladimirovič Majakovskij, accompagnato da Giulio Favero, che cura il sottofondo musicale. Il 2013 è l’anno de “La Religione del Mio Tempo”, che lo vede impegnato in un folto calendario di date in tutta Italia.
Il reading “La Religione del mio Tempo” si sviluppa in tre atti (Ballata delle Madri; La Religione del mio Tempo; Una Luce) accompagnati alternativamente dalla musica del pianista Kole Laca o dal chitarrista Paki Zennaro.
Domani sera il reading sarà accompagnato dal pianoforte di Kole Laca; nato in Albania ma trapiantato a Milano, il musicista vive in Italia da 20 anni e suona regolarmente con i 2Pigeons.
Perché Pasolini
Giorgio Agamben scrive che “contemporaneo è colui il quale tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, per percepirne non le luci, ma il buio (…) che è in grado di scrivere intingendo la penna nella tenebra del presente”. Pasolini seppe scrutare con chiarezza spietata il buio del nostro presente e, con sguardo severo, il mutare inarrestabile della società italiana, che andava declinando i valori della neonata democrazia nel più ottuso conformismo e nel consumismo del boom economico. Il mutamento antropologico della società italiana degli ultimi vent’anni si è fatto più profondo e regressivo, nel segno dell’individualismo edonistico, dell’impoverimento culturale, della prevaricazione e dell’arrampicamento sociale. Ecco perché Pasolini è ancora così contemporaneo. La sua opera poetica, inspiegabilmente dimenticata, fu critica feroce dell’oblio dei valori della resistenza, e narrazione di una società, quella italiana, incapace di farsi più uguale e più giusta. Il collerico e amorevole verso pasoliniano, è poesia che ancora illumina di speranza l’oscurità dei nostri giorni.
Per informazioni e prenotazioni:
MEI –Meeting degli Indipendenti: 0546.24647 – Email: mei@materialimusicali.it , Mobile: Giordano Sangiorgi 349 4461825