Le Nostre Rubriche // Pasquale Rinaldis // “Concerti: se l’artista ‘strilla’ il pubblico”
Pasquale Rinaldis, giornalista, è “appassionato- ascoltatore compulsivo – di musica”, e proprio di musica parla sul suo blog sul sito del Fatto Quotidiano.
Oggi propone una riflessione sul “galateo” da concerto:
Si riapre la discussione riguardo la necessità di istituire un codice di comportamento da osservare durante gli spettacoli dal vivo e i concerti: galateo sì oppure no? E soprattutto: devono osservarlo solo gli spettatori o anche gli stessi artisti che si esibiscono sul palco? La questione torna d’attualità in seguito a un episodio avvenuto lo scorso 6 gennaio, che ha visto protagonista un grande della musica comeNeil Young: secondo quanto riportato dal New York Times, durante un concerto che il rocker canadese stava tenendo al Carnegie Hall di New York, sulle note di un suo storico brano, Ohio, ha letteralmente stoppato gli spettatori che battevano le mani cercando di tenere il ritmo, urlando loro: “Sbagliato!”, spiegando inoltre che “forse non lo sapete, ma tra voi e me c’è un sacco di distanza”. E in un secondo momento, Young ha poi rimproverato due persone che parlavano tra loro ad alta voce, mentre stava per portarsi l’armonica alla bocca.
Succede quando i concerti cominciano ad assumere aspetti degni di un culto, quando la partitura diviene oggetto sacro e la improvvisazione qualcosa da mettere al bando. Retorica a parte, è solo una questione d’educazione e il vecchio Neil ha tutto il diritto di chiedere rispetto per il suo lavoro, la sua arte, la sua musica. Per le sue canzoni. Un concerto, si scopre, può essere lo specchio dei tempi, ma bisogna stare attenti alla permalosità di certi artisti. In epoche remote della storia della musica, fu proprio un atteggiamento ostico nei loro confronti che portò i musicisti ad assumere una mentalità intransigente e a volte antisociale. Come accaduto all’avanguardia novecentesca. E la musica, come scrisse una volta un critico “potrebbe rapidamente arrivare a un punto che chi non avrà una certa familiarità con le sue regole e le sue difficoltà non ne ricaverà alcun piacere”.